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Storia

 

Genovesi

 

Nato nel 1713 a Castiglione, nel salernitano, Antonio Genovesi prende gli ordini religiosi nel 1737. Allievo di Giambattista Vico, insegna metafisica all'Università di Napoli a partire dal 1741; tredici anni più tardi diventa il primo titolare, in Europa, di una cattedra di "commercio e meccanica". Muore a Napoli nel 1769.
A causa della pubblicazione degli Elementa metaphysicae mathematicum in modum adornata (1743-45), Genovesi è accusato di razionalismo e ateismo, perché l'opera risente dell'influenza di pensatori come Cartesio, Locke, Newton, Helvétius. Scrive anche il Discorso sopra il vero fine delle lettere e delle scienze, e affida le sue teorie di economia politica ai due volumi di Lezioni di commercio ossia di economia civile (1765-67), tradotti in spagnolo e tedesco. Compone anche una Logica (1766), che ottiene un notevole successo, ed un trattato di etica dal titolo Diceosina ossia filosofia del giusto e dell'onesto, uscito postumo nel 1776.

(tratto da www.filosofico.net, a cura di Gigliana Maestri)

 

 

 


 L’istituto: storia, identità, territorio

Dal primo Settembre  2013 il Liceo Classico “Antonio Genovesi”, sede storica sita in piazza del  Gesù Nuovo n. 1, nel cosiddetto “Palazzo delle Congregazioni”, in virtù del piano di  dimensionamento della rete scolastica regionale, è stato fuso con il Liceo delle Scienze Umane  dell’ISIS “Tommaso Campanella”, sito in piazza Cavour n. 25.  La fusione ha rappresentato un’opportunità di ampliamento dell’offerta formativa, non più limitata alla sola dimensione “classica”, e un’occasione di arricchimento e di innovazione. Alla fusione  delle due istituzioni scolastiche ha fatto seguito, infatti, un intenso dialogo, basato sullo scambio e sull’integrazione di esperienze, tradizioni e storie diverse, al fine di costituire un vero e proprio Polo Umanistico.

L’integrazione delle due realtà scolastiche ha comportato un ampliamento dell’area di provenienza  degli utenti, anche grazie al fatto che il Liceo delle Scienze Umane è situato in Piazza Cavour, nel punto di confine tra quartieri diversi; entrambe le sedi, inoltre, si trovano a breve distanza dalle stazioni delle due linee metropolitane, delle Ferrovie Cumana e Circumflegrea. Agli alunni provenienti dal Centro storico, dai comuni dell’area Nord (Marano, Mugnano…), serviti dalla Metro collinare  e dall’area Flegrea, tradizionalmente bacini di utenza del liceo classico, si sono aggiunti alunni provenienti dai quartieri Stella, San Carlo e San Lorenzo-Vicaria.  Si tratta di una platea eterogenea, che rispecchia la nostra realtà urbana, ricca di contraddizioni dal punto di vista sociale, culturale ed economico. I genitori svolgono attività nei diversi settori dell’imprenditoria e delle libere professioni; una buona percentuale risulta impiegata in uffici pubblici o svolge attività di commercio a diversi livelli. La componente  di  alunni  con  cittadinanza  non  italiana  costituisce  circa  il  2%  della  popolazione scolastica, con una prevalenza di ragazzi provenienti dall’Europa dell’Est. Prevalgono famiglie mononucleari, in cui spesso risulta occupato un solo componente. È inutile sottolineare la variegata complessità socio – culturale del territorio sul quale insistono le  due sedi dell’ Istituto, determinata dalla forte connotazione multiculturale del centro storico della  nostra città, dove le diverse comunità di differenti nazionalità incidono in modo significativo sulla  vita economica e sociale della zona.

In tal senso l’Istituto, soprattutto la sede di Piazza Cavour, si è sempre più attivato nel corso degli  anni per favorire l’integrazione scolastica di alunni stranieri con piani educativi individualizzati,  corsi extracurricolari di italiano e specifici progetti di inclusione e socializzazione che arginassero il  fenomeno dell’abbandono scolastico. Alla base dell’ offerta formativa c’è la condivisione di una visione culturale che vede i luoghi in cui  sono ubicate le due sedi come punti di partenza di un proficuo processo d’integrazione; tradizioni  culturali profondamente legate alla storia e alla civiltà partenopea formano un tessuto sociale e  culturale condiviso sotteso ai processi di socializzazione e interazione tra le varie culture presenti a  livello locale.

Una Scuola che funzioni deve porsi finalità condivise da insegnanti, allievi, famiglie, Enti e Istituzioni interessate.

È in questa prospettiva che quest’anno siamo giunti alla definizione delle mete educative su cui si  fonda la mission del nostro Liceo, convinti che l’opportunità di un ampliamento dell’offerta  formativa, non più limitata alla sola dimensione “classica”, possa essere un’occasione di  arricchimento e di innovazione.  Costituire un Polo umanistico significa pensare a una scuola per l’uomo, in cui cioè i diversi saperi  teorici e operativi spingano gli studenti a impossessarsi non solo delle cose ma di un’idea coerente e  globale dell’uomo di fronte alle cose e a definirne in maniera consapevole i possibili atteggiamenti.  In questa visione le discipline devono confrontarsi e interagire, in un nodo basato sul continuo  confronto tra passato e presente, da cui emerga netta la storicità della nostra cultura, che potremmo  genericamente definire “occidentale”, nel rapporto con le altre culture e visioni del mondo.  Partendo da questa finalità prioritaria si sviluppano le scelte metodologiche del nostro Istituto, la  sua organizzazione, le sue articolazioni.